L'insostenibile leggerezza dell'azione: Hannah Arendt e Maurice Blondel lettori di Aristotele

Nel complesso terreno della filosofia contemporanea, Hannah Arendt e Maurice Blondel si distinguono per aver posto entrambi l'azione al centro della propria riflessione. Il confronto delle loro posizioni filosofiche è facilitato dal comune e costante riferimento ad Aristotele, particolarmente a...

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Detalhes bibliográficos
Autor principal: D'Agostino, Simone (Author)
Tipo de documento: Recurso Electrónico Artigo
Idioma:Italiano
Verificar disponibilidade: HBZ Gateway
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Publicado em: Ed. Pontificia Univ. Gregoriana 2008
Em: Gregorianum
Ano: 2008, Volume: 89, Número: 3, Páginas: 617-639
Acesso em linha: Volltext (lizenzpflichtig)
Descrição
Resumo:Nel complesso terreno della filosofia contemporanea, Hannah Arendt e Maurice Blondel si distinguono per aver posto entrambi l'azione al centro della propria riflessione. Il confronto delle loro posizioni filosofiche è facilitato dal comune e costante riferimento ad Aristotele, particolarmente alle sue indagini sulla praxis. Più in particolare, entrambi citano e commentano Ethica Nicomachea IX 7, ove Aristotele discute dei rapporti tra benefattore e beneficato. Mentre la Arendt sfrutta questo testo per mostrare come Aristotele abbia svalutato la praxis confondendola con la poiesis, Blondel ne trae spunto per una fenomenologia dell'opera che trova nell'amico la sua inafferrabile perfezione. Within contemporary philosophy, both Hannah Arendt and Maurice Blondel are distinguished for situating action at the centre of their reflection. Investigation of their philosophical positions is facilitated by their common and constant reference to Aristotle, especially his findings on praxis. More particularly, both cite and comment on Nicomachean Ethics IX 7, where Aristotle discusses the relationship between benefactor and beneficiary. While Arendt uses the text to show how Aristotle undervalued praxis, through confusing it with poiesis, Blondel exploits the passage for his phenomenology of action, which finds its elusive perfection in a friend.
Obras secundárias:Enthalten in: Gregorianum